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Domanda del 6 Luglio 2015

12 Luglio 2015
Domanda
 Buongiorno professore, dopo vari accertamenti ho scoperto che mio padre che ha 80 anni soffre di fibrillazione atriale.Attualmente quindi sta assumendo:
– Sequacor 2,5 mg: mezza alle ore 11.00;
– Cumadin  5 mg: mezza alle ore 18.00;
– Cordarone 200 mg: 1 alle 8.00.
Consideri che da 4 giorni sta assumendo 1 compressa di Cordarone al giorno dopo averne assunte 3 la prima settimana di assunzione e 2 la seconda settimana. Deve continuare a prendere 1 compressa di Cordarone per complessive due settimane, dopo di che dovrà essere sottoposto a nuova visita cardiologica per verificare la situazione dell’aritmia.
Il problema però è che da circa 7/10 giorni mio padre lamenta molti problemi quali: difficoltà nella deambulazione (aveva già difficoltà motorie ma ora non ha forze e non riesce ad alzarsi e camminare autonomamente), difficoltà ad articolare le parole, è senza forze, ha nausee e spesso rimette ciò che mangia.
Su consiglio del nostro cardiologo lo abbiamo portato in pronto soccorso dove lo hanno sottoposto a tutti gli accertamenti del caso (tra cui tac al cranio) e tutto sommato la situazione generale era buona, nel senso che non vi erano segni di ictus o altro. Nel dimetterlo hanno confermato la terapia del corderone e gli hanno detto solo che è molto disidratato, che ha carenza di sodio e che quindi deve bere molto (per ora fa anche molto caldo). Inoltre gli anno prescritto tra qualche giorno un controllo neurologico anche se non molto tempo fa abbiamo fatto controlli presso uno specialista e non si erano riscontrati problemi di particolare rilievo.
Siccome questo aggravamento è coinciso più o meno con l’inizio dell’assunzione del Corderone, ci chiedevamo se tali effetti potrebbero ricondursi a questo farmaco oppure no (il nostro cardiologo lo ha escluso categoricamente) o se possa esserci qualche interferenza con altri farmaci (mio padre prende anche 1 compressa al giorno di Reaptan per la pressione; 1 compressa al giorno di Torvast per il colesterolo e una compressa di Ometrazen come gastroprotettore perchè soffre di gastrite). Non prende altri farmaci e la situazione della tiroide è nella norma.
A questo punto ci sta venendo il sospetto che possa avere mangiato qualcosa che gli ha fatto male ( da cui nausee e vomito) e che per questo sia andato incontro a debolezza e disidratazione – situazione non favorita comunque dall’assunzione dei farmaci che sta assumendo per l’aritmia -.
Cosa ne pensa?
Scusandomi per essere eccessivamente dilungata, le porgo i miei distinti saluti. 
Risposta
Se l’aritmia non è passata forse varrebbe la pena cardiovertirlo (con scarica elettrica sul torace) e ripristinare il battito regolare. E’ il cardiologo che deve decidere cosa fare. Cari saluti Prof. Massimo Santini